Classificazione, origine e diffusione
Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Fagaceae
Originario dell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale. I castagneti da frutto sono ormai notevolmente ridotti in Italia, anche se in questi ultimi anni si sta assistendo ad un tentativo di recupero non solo ai fini produttivi.
Caratteristiche generali
Dimensione e portamento
Pianta con chioma conico-piramidale nei giovani esemplari, con tendenza a diventare espansa, globosa ed irregolare negli esemplari adulti. Alto fino a 25 metri.
Tronco e corteccia
Fusto diritto, ramificato nella parte medio alta. La scorza è brunastra con sfumature grigiastre negli esemplari adulti, grigio-nocciola in quelli giovani.
Foglie
Pianta a foglie caduche, con margine seghettato e apice appuntito. Le foglie sono di colore verde intenso e lucide, più chiare nella parte inferiore.
Strutture riproduttive
Pianta monoica. Le infiorescenze maschili sono rappresentate da spighe lunghe 10-20 cm di color giallo-verdastro. Quelle femminili sono costituite da fiori singoli o riuniti a gruppi di 2-3 posti alla base delle infiorescenze maschili. La fioritura si ha in piena estate. Il frutto è rappresentato da una noce detta castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, detta riccio.
Usi
L’impiego più antico del castagno è quello alimentare. Le castagne sono ricche di amido e in molte zone montane d’Italia hanno rappresentato, fino agli anni ’50, la principale fonte alimentare (farina di castagne). Il legno semiduro trova impiego soprattutto nella fabbricazione di mobili e pali di sostegno.